Lorem ipsum dolor

Lorem ipsum dolor
Stoccolma

Lorem ipsum dolor

Lorem ipsum dolor
Portogallo

Lorem ipsum dolor

Lorem ipsum dolor
Paris

Lorem ipsum dolor

Estate 2009 Spagna

venerdì 28 gennaio 2011

 
Itinerario

Per la prima volta scegliamo una vacanza itinerante con la Spagna come meta. Scegliamo di viaggiare in treno tramite la formula dell'Interrail. In 20 giorni il biglietto ferroviario ci permette una decina di spostamenti su tutta la tratta ferroviaria nazionale. Per tutti quelli che volessero intraprendere una simile esperienza, un consiglio: controllate prima se ci sono costi extra per i treni poichè in Spagna il biglietto Interrail non prevede il tutto incluso ma, in molti casi solo uno sconto sulla tariffa di viaggio.
Per il viaggio abbiamo scelto una sorta di percorso circolare, partenza da nord fino all'ultima meta che è Barcellona. Arrivati con l'aereo a Saragozza abbiam poi preso subito l'autobus verso la prima tappa del viaggio San Sebastian. Siam rimasti nella cittadina basca 2 giorni,giusto il tempo di ambientarci al nuovo clima ma sin da subito siam rimasti colpiti dall'atmosfera festaiola e giovane della città. Anche la seconda tappa, Bilbao, colpisce per il clima giovane e il forte spirito basco, molto più marcato di San Sebastian. Tappa fondamentale, il Guggenheim Museum e il vicino parco lungo il fiume. La terza tappa, veloce, è stata Santander in cui ci siam fermati una notte giusto il tempo di bere una birra in Plaza de Canadio e ripartire la mattina dopo per un lungo tragitto attraverso le Asturie fino alla Galizia. Tappe di passaggio Ferrol e La Coruna, per il treno, poi pullman per arrivare alla fine del Cammino di Santiago e dell'antico mondo occidentale: Finisterre, sulla Costa della Morte. Paese piccolo di pescatori e pellegrini che vi giungono per completare il cammino dopo esser passati per Santiago de Compostela, meta dell'ultima tappa nordica del viaggio. Dopo una giornata nel centro medievale di Santiago, con un treno notte arriviamo a Madrid per il cambio e ripartire alla volta del sud e Siviglia. 3 giorni non bastano per cogliere appieno della maestosità di questa città, la terza della Spagna per numero di abitanti, ricca di cose da vedere sia durante il giorno che la sera. Passata Siviglia giungiamo ancora più a sud nell'estrema punta a contatto col Marocco: Cadice, Tarifa e La Linea, sono infatti tappe di mare dove potersi rilassare e fermare un paio di giorni ciascuna con l'unica preoccupazione di non prender troppo sole.
Iniziamo la risalita verso nord con una tappa nell'araba Granada, una visista all'Alhambra e un'altra ai numerosi Tapas bar del centro cittadino. L'ultima grande metà è infine Valencia. Città moderna ma con un cuore antico che richiama pienamente alla sua vocazione marina. Infine breve sosta a Barcellona, attesa per il treno-notte diretto in Italia con destinazione Milano.


Plaza de Espana - Siviglia

Valencia



Star colmi a Stoccolma

martedì 11 maggio 2010

Stoccolma città sull' acqua. Quale posto migliore per trovare un ostello proprio su un piccolo battello nel centro della città?
La capitale della Svezia divenne meta di viaggio nel maggio 2009, grazie ad una buona offerta della easyjet che con poco meno di 50 euro ci portò da Malpensa ad Arlanda, city airport distante un ora di treno dal centro. La città non è molto grande, e questo, per chi fa viaggi brevi, è un bel vantaggio perché consente di vedere tutto con molta calma. Strutturalmente Stoccolma si presenta divisa in tante isole, per poterla girare meglio abbiam così cominciato dall'isola meridionale Sodermalm, quartiere popolare in cui è ancora possibile trovare, nella zona orientale, le tipiche  case rosse degli operai oltre a piccoli parchi urbani verdi e decisamente rilassanti. Il punto forte di questo quartiere, è la terrazza che si affaccia dal Katarinahissen da cui si gode un'ottima vista su Gamla Stan ed il resto della città. 
Nel secondo giorno, attraversiamo a piedi Gamla Stan, il quartiere centrale della città, costruito interamente su un isoletta e collegato da vari ponti. E' il punto più turistico di tutta Stoccolma. Qui infatti si trovano il palazzo reale, i classici negozi di souvenir, il duomo, ma anche piccole pasticcerie e caffè in cui poter fermarsi tra una passeggiata e l'altra per poter mangiare torte al cioccolato o biscotti fatti in casa. Superato il quartiere prendiamo la direzione di Djungarden, l'isola più grande, situata ad est e praticamente costituita da un intero parco in cui si trovano alcuni tra i più importanti musei cittadini. Tra questi valgono la pena il Vasa, che accoglie al suo interno il vascello della marina svedese affondato al largo della città, il museo della storia svedese e, soprattutto, Skansen, praticamente un parco divertimenti all'aperto, una ricostruzione abbastanza fedele di quello che era la Svezia nel secolo scorso, case piccole di legno, rappresentazione dei vecchi lavori di campagna, e un piccolo zoo con gli animali tipici della fauna scandinava come renne, orsi, lupi...
Il terzo e ultimo giorno intero a disposizione decidiamo di usarlo per una breve escursione ed andare col battello a Drottningholm, paesino distante circa un oretta, per vedere la residenza estiva del re e i suoi giardini, enormi ma parzialmente chiusi in quanto ancora utilizzati dalla famiglia reale. L'escursione parte vicino al palazzo del Nobel, cosa che ci consente un breve giro nel cortile interno giusto per farsi un'idea, e ci riporta nel pomeriggio nell'ultima parte di città che ci manca, il quartiere a nord, la zona moderna, piena dei classici negozi dalle grandi marche (HM è di casa e si vede), vialoni in classico stile europeo e, soprattutto, traffico, cosa alquanto inusuale dopo aver passato gli altri giorni in zone piene di verde e tranquille. Anche qui, camminando lungo la via centrale alle fine arriviamo alla zona verde, il parco dell'osservatorio astronomico, situato su una collinetta e che subito riconcilia con il traffico. Nell'ultimo giorno disponibile il pensiero principale va allo shopping con i giri nei piccoli negozi di Sodermalm che si rivela così un'ottima zona per un mix di design, abbigliamento e botteghe alimentari.


Algarve e Lisbona

lunedì 2 novembre 2009



Le tanto acclamate spiagge del Portogallo furono la meta delle vacanze estive del 2008.
La meta venne scelta sia per la bellezza dei posti, il grande numero di baie e calette presenti sia per il fatto che erano fuori dall'ordinaria meta turistica per italiani, essendo frequentate principalmente da inglesi e tedeschi e non essendoci scali comodi per poterci arrivare.

Per arrivare in Algarve bisogna infatti arrivare a Lisbona, comodi i voli della EasyJet, poi prendere il pullman e dopo 4 ore di viaggio si giunge sulla costa.
Ci sono varie mete nella regione, noi scegliemmo come punto base Lagos, cittadina non troppo grande (vedi Faro) né troppo mondana e chiassosa (vedi Albufeira) ma comunque completa di tutto e a pochi passi dalle spiagge più belle.
Anche qui ci fidammo del buon servizio di Homelidays per trovare casa e prendemmo un appartamento in affitto da una coppia di arzilli 50enni inglesi che quando arrivammo come prima cosa ci offrirono del vino rosso.
A causa del viaggio lungo (tra partenza da casa e arrivo a Lagos impiegammo circa 12 ore) i primi giorni restammo nelle spiagge cittadine e prenotammo l'auto per i futuri spostamenti, ci sono molte agenzie di noleggio auto, noi a torto noleggiammo dalla Herz e per una misera C1 pagammo anche troppo.

La cittadina è caratteristica, come tutti i posti di mare, di giorno è bello perdersi nei vicoli di pietra bianca che riflette il sole, con giochi di luce bellissimi. il centro è pieno di negozietti artigianali ma anche di catene di costumi e non solo. La sera, c'è da dire che è stata una sorpresa, le varie piazzette e vicoli si riempiono di ragazzi , in quanto il centro oltre ai negozi, e ai tipici ristoranti offre numerosi, bar pub, e anche qualche discoteca.

Stando semplicemente a Lagos si può arrivare a piedi in due bellissime spiagge che sono una l'opposto dell'altra: la Meia Praia, lunga e sabbiosa che si estende alla sinistra della città, e le piccole insenature di praia de Batata e praia dos Estudiantes,molto suggestive .

Col passare dei Giorni allargammo i nostri giri arrivano alle splendide calette che si trovano poco fuori Lagos (conviene usare l'auto per arrivarci): praia de Dona Ana, e Praia do Camilo dove al pomeriggio a causa della marea rischiammo di rimaner bloccati nelle insenature.
Credo che non bastino le parole ma serva soprattutto andarci per poterle ammirare e rimanerne meravigliati, di fronte ai giochi di erosione delle rocce col mare, l'acqua cristallina, la brezza e la tranquillità che si respira.



Poco oltre Praia do Camilo si arriva infine alla Ponta de Piedade, il capo del promontorio con tanto di faro e sentieri vicini che portano dall'alto della costa fino alle grotte ed insenature scavate sotto. Sono posti che si possono girare anche in barca, un esperienza che però abbiam preferito non fare.
Proseguendo lungo la costa il primo paese dopo Lagos che si incontra è Luz, praticamente costituito di soli appartamenti estivi. La spiaggia è molto lunga, bianca, simile alla Meia Praia di Lagos, ma è anche molto ventilata tant'è che dopo 2 ore ci siam spostati xil forte vento.

In direzione Sagres siam poi andati a Burgau, spiaggia strettissima e poco curata, se si è a Lagos non merita molto, e Salema, paesino simile a Burgau dove ahimè incontrammo, in pieno luglio, una giornata di nebbia che fece saltare i nostri piani.
Sempre nella stessa direzione, l'ultimo paese sulla costa prima del capo di San Vincenzo, siam passati per la Praia do Beliche, dotata di una lunga scalinata per poter scendere dalle cliff fino al mare. Il capo di per sé è molto ventoso ma offre tutta l'immensità dell'oceano, forse più di capo Finisterra in Spagna, poichè si vede solo mare che si perde all'orizzonte da l'idea di esser proprio sull'ultimo lembo di terra prima del nulla e nulla per migliaia di chilometri.

Sempre nei pressi di Sagres, risalendo sulla statale fino a Villa Do Bispo e proseguendo da li in direzione Nord (da Lagos sono una quarantina di km) siamo arrivati fino a Carrapateira, piccolo paesino dell'entroterra da cui parte una strada sterrata che tra dune e cespugli porta ad una piacevole scoperta: Praia do Amado, il paradiso dei surfisti, enorme, infinita, tanto da perdercisi mentre si cammina, con le onde dell'Atlantico di sfondo insieme alle rocce rosse che formano le scogliere che la racchiudono, noi vi arrivammo a metà mattina, e la spiaggia era ancora circondata dalla foschia che la rese ancora più suggestiva.


In direzione opposta, da Lagos verso la Spagna, non abbiam girato molto, l'unico posto dove siamo stati è Tavira a circa 100 km da Lagos e vicino alla frontera. La città si trova in prossimità di una laguna da cui partono battelli per le isole della costa, dotate di campeggi e ristoranti nemmeno troppo cari. Come sfondo al luogo c'è però da dire che la spiaggia, ricca di conchiglie di ogni forma e dimensione, ha il problema delle alghe presenti in maniera forse eccessiva e che non hanno un bel vedere mentre si fa il bagno. Peccato perchè l'acqua è comunque molto limpida ed in generale, ma è una comune di tutte le spiagge visitate, nemmeno sporca.


Dopo 10 giorni in giro per spiagge e calette, gli ultimi 4 di li passammo a Lisbona, città di cui conoscevo ben poco ma che mi ha strabiliato ben più di Barcellona per vitalità e luoghi.
La città è strutturata su varie collinette che contornano i quartieri. Dopo aver risolto alcuni disguidi, mea culpa, sugli ostelli, alloggiammo in un ostello, LarExport Estefania, non centralissimo ma nemmeno periferico, vicino alle fermate della metro di Anjos o Picoas, in rua Joaquim Bonifacio 22. Di per sé non è nulal di speciale come ostello, bangno in comune camera squallida con pareti rosse e senza finestra, ma ci adattammo.

Lisbona ci ha colpito sin da subito per il fatto che ha una vitalità molto diversificata tra il giorno e la sera, anche nella zona centrale, Barrio Alto, i negozi e i ristoranti non aprivano prima di una certa ora, tant'è che a pranzo spesso era difficile trovare un posto aperto, mentre la sera la città era viva pulsante fino a tarda ora.

Dopo esserci persi per le strette vie del Barrio Alto, andammo sul lato opposto della città a visitare il Castello, per arrivarci usammo il mezzo tipico della città il Tram che passa per quasi tutte le vie del centro e offre una buona visuale d'insieme sulla città.
Nei successivi giorni passammo dall'antico splendore del centro al moderno quartiere nato con l'Expo del 1998, dove visitammo l'acquario (tra i più grandi d'Europa) e facemmo un giro tra le bizzarrie architettoniche delle statue e i palazzi di Calatrava.
Infine per render completa la visita arrivammo a Belem per vedere l'antica torre, punto di partenza delle caravelle portoghesi del 1500, fare qualche foto col ponte 25 Abril di sfondo (sembra di esser a San Francisco) caricare i bagagli e tornare in quel di Milano col ricordo di posti stupendi e che sicuramente meriteranno un'ulteriore visita nel futuro.








Paris la Ville Lumière

martedì 27 ottobre 2009

L'occasione per visitare la capitale francese fu il mio 22esimo compleanno nel maggio del 2008. Partimmo comodamente con un volo easyjet da Linate per arrivare all'aereoporto di Parigi Orly nel primo pomeriggio. Dopo aver cercato di capire il funzionamento del trenino interno all'aereoporto, l'Orlyval, decidemmo di optare per il più comodo autobus che in pochi minuti ci avrebbe portato alla fermata della metro e da li saremmo poi giunti in centro. La cosa comoda è stata l'utilizzo della carta orange, una tessera elettronica che rilasciano gratuitamente ed in cui si possono fare gli abbonamenti per i mezzi di trasporto, fatta quella siam poi stati liberi di girare in lungo e largo su qualsiasi mezzo la città. Per vivere meglio trovammo comodo affittare per 5 giorni un appartamentino in zona Pantheon-giardini di Luxemburgo, in rue Bernard, angolo Rataud. Fummo accolti molto bene dalla proprietaria che si prodigò in consigli e ci mise subito a nostro agio. La casa di per era molto piccola, essendo al 6° piano era praticamente un monolocale mansarda, adibito a casa, ma offriva, per la sua posizione diversi vantaggi: innanzi tutto la visuale, si vedeva praticamente tutta Parigi (eccezion fatta per la torre che è sul lato opposto), poi i servizi: appena sotto c'è un ottimo alimentari rifornito di tutto, tappa obbligata per la cena serale, infine i mezzi di trasporto, la metrò era a soli cinque minuti a piedi, in fondo a rue de Gay-Lussac, il pullman diretto al centro (ferma davanti al Louvre) ha la fermata davanti casa e passa ogni cinque minuti. Appena arrivati, nel primo pomeriggio iniziammo un giro perlustrativo che ci portò dapprima a Notre Dame ed infine al ponte degli artisti che collega il Louvre, dove arrivammo giusti giusti al tramonto.

Il giorno dopo, per festeggiare al meglio il compleanno, lo passammo ad eurodisney che anche se caro, merita sempre una visita soprattutto in settimana in modo da evitare code asfissianti e potersi godere meglio le varie attrazioni.

Il terzo giorno lo dedicammo alla città, partimmo di buon ora per il Louvre, in modo da evitare code e girammo fino al primo pomeriggio dentro gli infiniti saloni e le innumerevoli opere d'arte. Finito il giro culturale ci rinfocilliamo nei chioschi nel parco vicino, e proseguimmo fino a Place de la Concorde deviando saltando gli Champe Elisee per arrivare alla Torre Eiffel, dove fatta la classica coda, siam saliti per una visuale d'insieme sulla città. Sulla strada del ritorno ci siam fermati per n po di relax a mangiare un gelato sulle rive della Senna nell'Ile di St. Louis con lo sfondo di Notre Dame. Tornati a casa per cena, nella serata siam tornati a vedere lo spettacolo di luci che la torre offre e ci siam fermati per una birra e una crepe in zona trocadero.

Il giorno dopo ci siam diretti alla volta di Mont Martre, con le sue botteghe d'arte e i night club poco distanti, e siam ridiscesi alla volta del famoso cimitero di Pere Lachaise dove muniti di apposita cartina ci siam dati alla "caccia alla tomba" nel tentativo di trovare i vari Oscar Wilde, Modigliani, Apollinaire, Balzac, ma soprattutto Jim Morrison. Dopo aver reso omaggio ai morti siam tornati verso il centro, con giri vari per negozi selezionando quelli più indicati per l'ultimo giorno, quello dello shopping per le vie del centro da Rue de Rivoli e i Boulevard fino a La Fayette con tanto di pranzo sul tetto. Nel tardo pomeriggio dopo aver saultato la signora della casa, ci siam diretti verso l'aereoporto di Charles de Gaulle, devo dire che come servizio credo sia il peggior aereoporto dove sia stato, disorganizzato, enorme fuori con una sala attesa minima ed in cui non si ha neppure un bar o un bagno, tant'è che per prender qualcosa in attesa dell'aereo, in ritardo, siam dovuti passare per ben due volte ai controlli di dogana.. Dopo circa due ore di nulla siam riusiciti a partire lasciandoci dietro sempre e comunque tante cose che non siam riusciti a vedere dalle catacombe di Montparnasse a Place des Voges, da Versailles al moderno quartiere delle Defense, tutti spunti utili per un possibile viaggio futuro.




Barcelona e un 3 giorni a Madrid

lunedì 12 ottobre 2009


Che dire di Barcellona? meta principale delle vacanze 2007, non staremo qui a dire delle vacanze ma a parlare della città. Città viva, affascinante e ricca di ogni possibile cosa.
Abbiam preso una casa in affitto per dieci giorni vicino alla stazione di Sants non proprio centrali ma comunque a soli 4 fermate da plaza de Catalunya e l'inizio della Rambla.
Ecco si potrebbe partire da qui per descrivere la città, la Rambla.
Animata di giorno con i suoi artisti di strada, la bancarelle e i bar, altrettanto viva e gioiosa di notte con i venditori di Estrella Damm, locali notturni e via vai di persone.

Sicuramente di giorno la cosa migliore da vedere è il Mercato della Buqeria,dove si trovano immense bancarelle di caramelle e di generi alimentari vari,tra i quali con pochi euro si prendono ottime macedonia di frutta fresca e succhi gustosissimi .

Da vedere sempre con due occhi, uno per il giorno, l'altro per la sera, il Barrio Gotico che si estende alla sinistra della Rambla guardando il mare, e la Rambla del Raval con il museo d'arte contemporanea e alcuni dei bar più vivi della città.
Arrivando in fondo alla Rambla la vita notturna presegue intorno al Paseig de Colon sempre a ridosso del barrio Gotico.

Nei successivi giorni, poco per volta ci siam adoperati per visitare tutto il resto, un mattinata in zona Pasei de Gracia a rimirare quegli splendori architettonici delle case Batlò e Milà, fino ad arrivare alla Sagrada Familia e al suo immenso cantiere. Devo dire che la costruzione è imponente anche se, un giro dentro per quel che si vede non è che ne valga chissà quanto la pena, è tutto un cantiere..

La zona del porto offre invece diversi spunti. Inanzi tutto il parco della cittadella, sorto a fine '800 con i tratti caratteristici dei giardini dell'epoca (vedi parco Sempione) poi lo zoo e l'acquario molto grandi ma anche sovraffolati di gente, infine Barceloneta da una parte e il moderno centro commericale Maremagnum dall'altra.
Barceloneta come spiagge e mare non sono i Caraibi o la Sardegna ma pur essendo la spiaggia di una grande città è tenuta bene, è grande e nemmeno tanto sporca, per un po di relax e di tintarella va piu che bene. Il Maremagnum è invece un classico centro commerciale assolutamente da evitare per la vita notturna, la sua unica discoteca, così come il suo unico pub non sono all'altezza di quello che è la movida lungo le vie della città.

Sul lato sportivo vale la pena salire con la funicolare fino alla sommità del Motjuic dove sono state realizzate le infrastrutture per le olimpiadi e da dove si gode di un'eccellente vista sulla città. Scendendo conviene passare per piazza di Spagna e la grande scalinata che da su di essa e il polo fieristico cittadino. Ad accompagnare la discesa ci sono infatti una serie di fontane che alla sera vengono azionate a ritmo di musica e colori.
L'altro grande punto attrattivo-sportivo della città è senza dubbio il Camp Nou, metro Les Corts-Palau Reial, il tempo del calcio di Barcellona, un tuffo nella storia blaugrana e nel football.

Una visita a Barcellona non è però completa se non si va al Parc Guell il parco ideato da Gaudiì, situato su una collinetta poco a nord. In cima alla scala principale con la fontana a forma di
salamandra, si trova la sala ipostila, realizzata come un tempio classico greco. Per la sua costruzione l'artista ha fatto utilizzo di variopinte ceramiche di recupero o pezzi di vetro per decorare come mosaici colorati le sue sculture che rappresentano animali fantastici. Fedele al suo stile, ha creato un’opera che si integra nella natura e che la riproduce. Il parco rimane uno dei luoghi piu incantevoli tra i tanti innumerevoli che vi sono a Barcellona.


Infine bè si ptrebbe parlare anche del Tibidabo e del suo Luna Park da dove in notturna si ha un bel panorama sulle luci cittadine, si potrebbe parlare dei vari musei cittadini tipo Picasso e Gaudì, ma son cose classiche e i soliti quadri...

Ognuno penso che a Barcellona trovi almeno una cosa che gli piaccia, credo riunisca al meglio tutti i gusti possibili dall'arte alla movida, dalla vacanza lucertola-larva in spiaggia al movimento, dieci giorni son stati il giusto per poterla vedere e vivere con discreta calma.

Terminata la visita alla calora Barcellosa ci siamo imbarcati sull'aereo e atterati a Madrid, capitale della Spagna.. per una visita durata solo 3 giorni..
Il nostro ostello era situato a pochi passi da Plaza Mayor, una delle piazze piu importanti e caratteristiche della città, che alla sera diventa un luogo di ritrovo per i giovani coi suoi bar e ristoranti che servono un' ottima sangria.
Il giorno dopo al nostro arrivo abbiamo deciso di viverci la città,facendo la scelta di non entrare al Museo del Padro per visitare, e cogliere l'atmosfera madrilena..
Alzati di buon ora, e dopo aver fatto una fresca colazione da Starbucks, ci innoltriamo nelle vie centrali, la città è maestosa, elegante, è l'opposto delle città del caloroso sud, ma ha un suo perchè.
a metà mattinata arriviamo al Prado, da fuori è proprio cm ci aspettavamo : è imponente, dopo le foto di rito, lo superiamo per raggiungere l'orto botanico, ricco di piante e fiori variopinti, il regno di Luca.. dopo averci passato circa un ora abbondante, ci dirigiamo al Parque del Retiro per rintemprarci dalla calura, e ammirare i numerosi monumenti che si stagliano all'interno. il più importante è il Monumento ad Alfonso XII: una grande colonnata e statue che circondano la statua equestre del re al lato del laghetto.

Nel pomeriggio ci siam diretti al
Santiago Bernabéu, tappa privilegiata di Luca nei nostri viaggia =)..
una volta finito il tour all'interno dello stadio siam ritornati in centro e diretti verso il Palazzo reale e rinfrescati in una delle tante fontanelle della grande piazza centrale.

In generale Madrid ha proprio il sapore e le caratteristiche di una capitale: elegante, maestosa, ricca di negozi e di monumenti importanti, ma la tipicità dei vicoli,del clima, dello spirito di Barcellona non hanno eguali.


il viaggio inatteso : Londra

martedì 6 ottobre 2009


Questo viaggio è nato per caso.. dalla vincita di un concorso post maturità... e cosi tra l'ultimo esame e il viaggio per Barcellona ci siamo regalati 3 giorni a Londra.
Un po pochini, per vivere realmente una città, come la capitale inglese.. cosi ricca di monumenti e quartieri uno più caratteristico dell'altro...

Siam arrivati nel pomeriggio, e nonostante la fine di luglio, siamo stati accolti dal tipico clima londinese (pioggia e freddo ), arrivati nel B&B(Sara's hotel) siam rimasti sorpresi dalla buona accoglienza. Lasciate giù le valigie e presi in mano gli ombrelli siamo usciti x inoltrarci nelle vie centrali della città, che nonostante il tempo erano brulicanti di gente.
la sera l'abbiam passata a girare per Trafalgar square, dove ho comprato una splendida sciarpa per poche sterline,Westmister e Piccadilly circus, dove ci siam concessi una bella ciambella chimica del dounkin dount's .

Il giorno dopo, prima delle 9.00 a.m. eravamo già in giro, obiettivo della giornata : vedere i musei più importanti e il cambio della guardia.
il clima era decisamente più estivo, e decidemmo di inoltrarci a piedi nella City.. le tappe della mattina furono Museo di storia naturale, tappa obbligata per un naturalista come Luca, e molto ricco di reperti e ricostruzioni, tant'è che ci ha portato via gran parte della mattinata. Usciti ci siam concessi un salto da Harrods i grandi magazzini londinesi, dove il lusso è di casa. Il piano migliore è senza dubbio l'ultimo interamente dedicato ai giocattoli con pupazzi enormi e piste delle macchinine, ma anche al piano terra la sezione alimentare non ha deluso le aspettative con ottimi cioccolatini.. usciti da Harrods ci siam incamminati, nel primo pomeriggio verso il British Museum, il più bel museo di Londra dove si possono respirare ancora i fasti del vecchio impero britannico ma anche i danni che esso a fatto in giro per il mondo (vedi marmi del Partenone non è più logico che stessero ad Atene?). Dopo il museo, approfittando del sole ci siam diretti verso il parlamento ed il Big Beng spostandoci non senza qualche difficoltà tra pullman e camminate, con debita tappa al parco tra gli scoiattoli..
Alla fine tra giri a destra e sinistra siam tornati distrutti all'hotel dopo circa 12 ore di camminate, col volto sfinito dalla stanchezza ma comunque contento della giornata..
Il mattino seguente, dopo una sveglia più tranquilla, ci siam diretti verso la National Gallery, il cambio della guardia (un pacchianata, e troppo pieno di gente x poterselo gustare con calma) e la chicca delle chicche (per Luca), il museo della guerra in cui sono fedelmente riportati aerei, mezzi e divise della storia della prima e seconda guerra mondiale, tutto fedelmente documentato e con ricostruzioni di trincee e sottomarini nucleari.
Finita la visita, ci siam concessi l'ultima cosa da vedere nell'ultimo pomeriggio a disposizione: il Tower Bridge e la celeberrima London Tower. La sera ci siam concessi una buona cenetta da Nando's una buona serie di ristoranti portoghesi con specialità di pollo.
L'ultima mattina infine abbiam fatto un giro per le zone-mercato della città alla ricerca di un ricordo o di un'occasione passando da Covent Garden a Notthing Hill,Portobello Road..
Ultimo Starbuck's coffee e lamponi freschi gustosissimi acquistati in una delle tante bancarelle e poi via destination Heatrow and Linate, ma è solo un'assaggio in attesa del replay che avverrà tra soli 2 mesi...

Il primo viaggio : Bologna

lunedì 5 ottobre 2009

Tutto iniziò con le vacanze di Natale del 2006,
alcuni nostri amici ci sorpresero regalandoci due biglietti del treno per Bologna, città si vicina ma in cui non eravamo mai andati.
Stavamo insieme da pochi mesi e l'idea di partire da soli in terra emiliana ci entusiasmò non poco.
Decidemmo di andare il 14 febbraio per unire l'utile al dilettevole, sveglia all'alba e alle sette del mattino ci trovammo in stazione ad aspettare il treno,coccolati dalla nebbia mattutina.
Arrivati a Bologna il tempo sembrò sorridrci, le nuvole si diradarono e un tiepido sole accompagnò la nostra passeggiata; percorso il lungo viale che dalla stazione porta al centro ci fermammo in Piazza Maggiore per le prime foto e i primi passi.
Fin da subito optammo per non seguire le varie cartine o indicazioni che ci circondavano per perderci nelle strette vie del centro, e la scelta si rivelò azzeccata trovando negozietti particolari e una via colma di bancarelle di ogni tipologia: pesce, pasta, frutta e verdura cariche, colorate e i profumi ne inebriavano l’aria.
Dopo un po di dolce girovagare arrivammo alle due torri, il simbolo della città e salimmo per godere dell'ottimo panorama.
Sono sempre stato attratto dall'idea di poter vedere le cose dall'alto, al di sopra di tutto, si gusta meglio la visuale di insieme e si notano particolari che dal basso rischieremmo di perdere.
Dopo un rapido pranzo ci spostammo nella zona universitaria, un piccolo giro di shopping prima di riavviarci verso la stazione ad attendere il treno e tornare verso Milano.